Magic Italy

"Noi abbiamo i fondamentali migliori sotto ogni punto di vista."

italia[.it]: il “nuovo” logo

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La storia del logo dell’Italia turistica degli ultimi cinque-sei anni è, a pari di quella del portale nazionale italia.it, l’emblema più evidente della faciloneria e del pressapochismo italico di certa dirigenza nazionale del comparto.
L’ultima puntata, ad opera del #NuovoENIT2013, ne rappresenta purtroppo la più triste e logica conclusione.

LoghiENIT

In allegato al capitolato tecnico di una gara riformulata da ENIT per l’ideazione e comunicazione di messaggi pubblicitari su stampa, cartellonistica, cinema e web nei mercati europei di Germania, Austria, Polonia, Rep. Ceca, Russia, Scandinavia, Regno Unito e Francia si ufficializza una decisione già annunciata e resa operativa qualche mese fa: l’adozione del logo “storico” di ENIT, opportunamente “rivisitato”, come “nuovo” simbolo del brand Italia nella comunicazione turistica istituzionale.

“… Ho autorizzato a sfruttare tutto il materiale informativo in archivio, dai dvd ai depliant, anche riproponendo il vecchio logo dell’Enit perché il nuovo marchio non ha mai decollato.  E poi, diciamolo, oggi non abbiamo bisogno di operazioni di facciata, ma di tempismo e dinamicità”
[Andrea Babbi – DG ENIT – Conferenza Nazionale del Turismo del PD – Roma – 31/01/2013]

ENIT_NuovoLogoItalia

Il logo originale Italia fu ideato da Franco De Vecchis nel 1987

Il logo Italia – da me realizzato nel 1987, sulla base del concorso pubblico riservato a “…tutti i pubblicitari ed i grafici iscritti alle maggiori associazioni nazionali di categoria: Assap, Aiap, Otep, Tp, Adi”, (ero iscritto all’Aiap) e presentato alla Bit di Milano nel 1990 – è stato utilizzato nei padiglioni Enit in tutte le fiere e borse turistiche del mondo, nelle pubblicazioni periodiche e promozionali, nelle sedi Enit all’estero e ovviamente nella modulistica interna.
[Franco De Vecchis – 10/10/2006 – SocialDesignZine (quarto commento)]

Il brand Italia del turismo in ENIT, nei successivi vent’anni, fu sempre rappresentato da quel marchio.

Nel marzo 2007 De Vecchis scrisse a scandaloitaliano ricordando le sue osservazioni e proposte in occasione dell’annunciato concorso da 100.000 euro per il nuovo logo Italia voluto da Rutelli: come epilogo se ne ebbe l’adozione in qualche fiera, ma mai da parte di ENIT.
Si trattava dell’epico e contestatissimo logo cetriolone It ideato da Landor.

“Lo abbiamo sottoposto a due separate ricerche di mercato per valutarne il primo impatto di gradimento.
Il gradimento è risultato straordinario, aldilà di quanto è normalmente atteso in condizioni del genere.”

[Presentazione ufficiale logo It – Sottosegretario Ricardo Franco Levi]

Con l’avvento del sottosegretario e poi ministro Michela Vittoria Brambilla, il 7 giugno 2009, fu presentata in anteprima al TG4 la bozza del nuovo logo “Magic Italy; già da quattro anni era registrato il dominio di Magical Kenia: questo ovviamente in inglese corretto.

Io sono molto ansiosa di mostrare l’immagine nuova dell’Italia alla quale il Presidente lavora da giorni… e ha lavorato di nuovo con grande impegno… a quella che è la realizzazione del nuovo marchio dell’Italia che sarà protagonista della nostra campagna di spot.
[Michela Vittoria Brambilla – TG4 – 07/06/2009]

Branbi_TG4

Il logo con svolazzo tricolore, che avrebbe dovuto rappresentare il “sorriso dell’accoglienza” del nostro beneamato Paese e che tutt’ora campeggia sul portale nazionale del turismo, divenne successivamente parte del logo di ENIT e di EasyItalia.

Il 21 giugno 2012 in audizione presso la X Commissione Attività Produttive della Camera l’attuale ministro degli Affari Regionali, Sport e Turismo Piero Gnudi dichiarò:

Vogliamo anche cambiare il marchio, perché quello attuale non è molto bello.
Tutti gli Uffici del turismo hanno un logo, tranne noi; la Spagna ha il sole, la Svizzera ha delle bandiere stilizzate eccetera.
Ci stiamo occupando anche di quello.

Il marchio originale Italia venne depositato da ENIT presso l’ufficio marchi e brevetti italiani il 15 gennaio 1990 (n. reg. 0000562910) con descrizione:

scritta stilizzata ” italia ” realizzata a pennellate in carattere stampatello maiuscolo, inclinata a destra di circa 15 rapporto base altezza 5: 3

e colore:

rosso giallo azzurro verde

Il 7 agosto 2001 il logo modificato, con l’url di ENIT aggiunto, venne ridepositato (n.reg. 0000985192) con descrizione:

scritta ” italia ” stilizzata a 4 colori con sito internet www. enit. it.

e colore

rosso pantone 199, giallo pantone 137, verde pantone 361, azzurro pantone 313

LogoENIT_url

La “rivisitazione” ultima del logo (2013) si limita quindi ad una ridefinizione del pantone giallo, verde ed azzurro.
Il costo esatto del “refactoring” non è noto, si narra però di diverse migliaia di euro: pare tra sette e dieci.

L’operazione di “rebranding”, già messa in atto alla BIT 2013, all’ ITB di Berlino ed al MITT di Mosca, è stata accolta con una certa soddisfazione sul web.

LogoENIT_BIT

La confusione ed il marasma sui loghi però, a questo punto, regnano allegramente sovrani.
Queste le attuali pagine facebook

di ENIT Moscow

ENIT_Moscow

di ENIT Buenos Aires

ENIT_BuenosAires

di ENIT Sidney

ENIT_Sidney

di ENIT Tokio

ENIT_Tokio

di ENIT Roma 😉

ENIT_Roma

Il sito e logo ufficiale di ENIT

ENIT_Sito

Il sito e logo ufficiale di Easy Italia

EasyItalia_Logo

Il sito e logo ufficiale del portale nazionale del turismo

ItaliaIt_Logo

ecc. ecc.

Ma l’Italia sa comunicare? si chiedeva un paio d’anni fa Emanuele Gabardi nell’introduzione al suo libro (a cura di) “Regioni e province italiane. Sette casi significativi di comunicazione turistica” – Franco Angeli, 2011.

La risposta è abbastanza scontata, direi.

E’ sempre strano, ma doveroso, osservare che un paese di poeti, di pittori, di commediografi, di scrittori, di designer, di stilisti, ecc. abbia dei grossi problemi di comunicazione.

E allora perché non siamo capaci di comunicare le meraviglie del nostro paese?

Scrive Ejarque che “ogni destinazione deve possedere un marchio riconoscibile e significativo con cui possa firmare tutta la sua comunicazione (…). Il marchio non è una sorta di atto dovuto, che si deve avere perché lo hanno tutti: deve essere studiato con grande attenzione perché deve creare nel turista la percezione che si desidera della destinazione”
(Joseph Ejarque  – La destinazione turistica di successo – Hoepli, Milano – 2003).

Written by frap1964

aprile 14, 2013 a 18:48

Pubblicato su Tragic Italy

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13 Risposte

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  1. “innovazione – innovazione – innovazione” 😦

    ,,, e poi con pochi soldi, eccome no!

    luardoino

    aprile 14, 2013 at 19:39

  2. […] La storia del logo dell'Italia turistica degli ultimi cinque-sei anni è, a pari di quella del portale nazionale italia.it, l'emblema più evidente della faciloneria e del pressapochismo italico di c…  […]

  3. […] La storia del logo dell'Italia turistica degli ultimi cinque-sei anni è, a pari di quella del portale nazionale italia.it, l'emblema più evidente della faciloneria e del pressapochismo italico di c…  […]

  4. […] La storia del logo dell'Italia turistica degli ultimi cinque-sei anni è, a pari di quella del portale nazionale italia.it, l'emblema più evidente della faciloneria e del pressapochismo italico di c…  […]

  5. […] See on magicitaly.wordpress.com […]

  6. Hai perfettamente ragione sulla confusione ora in atto. Ma, a mio avviso, dovrebbe essere affrontato seriamente il tema Brand Italia di cui il logo sarebbe solo uno dei risultati finali. Per esempio come ha fatto il Perù http://www.futurebrand.com/images/uploads/clients/casestudies/Peru-Case-Study.pdf. Mai fatto nel nostro paese. Senza questo lavoro (che non è immediato, ha i suoi tempi) ritengo sia più utile andare a riutilizzare quanto abbiamo in casa. Magari mettendo un po’ d’ordine.

    • Come noto io non è che sia un particolare estimatore dello svolazzo tricolore magico.
      Ma almeno, sino ad ora, si aveva un brutto (imho) logo presente e riconoscibile come marchio quasi “unico” nella comunicazione turistica nazionale, sul web e non.
      Con questa operazione fatta “a capocchia” il risultato è addirittura peggiore rispetto a prima.
      A prescindere dalla qualità grafica del logo finale scelto.
      Come si verifica facilmente l’importanza di avere un marchio unico, riconoscibile ed evocativo in ENIT non viene minimamente percepita (idem a livello ministeriale).
      Altrimenti, in ENIT, non si sarebbero minimamente sognati di fare una cosa del genere in ITB (guarda caso al MITT, invece, l’hanno capito).
      E non occorre certo aver letto il libro di Ejarque per capire una cosa del genere: basterebbe anche solo un minimo di buon senso, imho.

      frap1964

      aprile 15, 2013 at 09:00

      • Rubo, è troppo bello.

        😀

        luardoino

        aprile 15, 2013 at 11:15

  7. […] La storia del logo dell’Italia turistica degli ultimi cinque-sei anni è, a pari di quella del portale nazionaleitalia.it, l’emblema più evidente della faciloneria e del pressapochismo italico di certa dirigenza nazionale del comparto.L’ultima puntata, ad opera del #NuovoENIT2013 , ne rappresenta purtroppo la più triste e logica conclusione.Continua a leggere qui : https://magicitaly.wordpress.com/2013/04/14/italia-it-il-nuovo-logo/  […]

  8. E’ inutile, L’Italia non sa comunicare, avevamo sperato tanto dall’Enit di Andrea Babbi, noi di ” Votiamo per il Turismo”, illudendoci che qualcosa potesse cambiare. Invano. Ha ragione Ejarque, il marchio va studiato con estrema attenzione enei minimi particolari; ma soprattutto deve creare ” Emozioni”. Chissà se qualcuno lo capirà!!

    ANTONIO GIULIANO

    aprile 15, 2013 at 15:25

  9. […] E dunque, sicuramente, a questo punto, anche ENIT e tutte le sue varie sedi nel mondo avranno certamente e prontamente allineato le loro pagine con il “nuovo logo”, vista la situazione già segnalata oltre un mese fa. […]

  10. […] di pochi anni. Ne hanno parlato le testate nazionali e tantissimi blog indipendenti (per esempio, questo), e non aggiungo […]


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