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italia.it: tre domande a Roberta Milano

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[UPDATED]

AssHotel ha recentemente formulato tre sintetiche domande a Roberta Milano sul portale italia.it.

Roberta, per chi non la conoscesse, è docente a contratto presso l’università di Genova (web marketing per il turismo),  co-founder di BTO Educational insieme a Robert Piattelli e Giancarlo Carniani, consulente di marketing del web per il turismo, blogger e geek attivissima nell’universo mondo dei social network: è occhi neri attenti e mobilissimi e piglio deciso. [Nota gossip] Se per caso doveste decidere di farle uno scherzetto… be’ sappiate che sin da bimba le dicevano così.

L’ultima sua iniziativa dopo la lettera aperta, ahimè inascoltata, al neo ministro del turismo Gnudi è una pubblica richiesta di eliminazione del magico logo con svolazzo di MVB: qualcuno gliela avrà suggerita? 😀

D:      Perchè il portale italia.it non ha funzionato?
D:      Quali sono i tre principali errori da evitare?
D:      Quali sono le poche mosse da fare per rendere fruibile il portale italia.it?

La risposta alla terza domanda è forse la più interessante e che vale la pena analizzare e discutere:

R:      Le tre mosse immediate che si devono compiere per rendere fruibile il portale sono:

  1. non focalizzarsi sulla promo-commercializzazione. Anche se in linea generale sono assolutamente d’accordo, ritengo impossibile avviare questa fase se non si creano prima le condizioni per farla funzionare, se non esiste una vera e consolidata relazione con le regioni e con gli operatori. Per risultati nel breve mi concentrerei sull’info-commerce e non sull’e-commerce, magari realizzando data base aggiornati e ben strutturati, suddivisi per segmenti, con link alle singole strutture ricettive. Inoltre farei formazione di supporto per ridurre il digital divide lato offerta, affinché le singole strutture acquisiscano maggiore competenza online.  Solo successivamente affronterei la fase di e-commerce;
  2. riallacciandomi a quanto anticipato sopra, non approcciare più il portale come un qualcosa che produca contenuti ma renderlo un  collettore di contenuti già esistenti. Si tratta di creare una regia, selezionando ovviamente in base agli scopi. L’obiettivo è quello non di scrivere i testi, ma di assumere il ruolo di editore: questa regia dovrebbe occuparsi di quella che oggi viene definita “content curation”;
  3. un’attività sui social network che, anche se è iniziata, non rientra all’interno di una precisa strategia e, pertanto, risulta ancora poco convincente ed abbastanza inefficace. L’Italia arranca rispetto a Paesi che si sono avviati su questi terreni “social” da anni. Anche se qualcosa si sta muovendo (ad esempio siamo già presenti su Pinterest, la nuova community basata su immagini) l’attività è slegata e non trova coerenza. Insomma innovare per competere.


Sul primo punto io non sono mica tanto d’accordo.
Credo invece che l’originaria piattaforma di booking del progetto Stanca, se realizzata con opportune tecnologie distribuite, sia una buona idea ed un elemento essenziale da inserire il prima possibile sul portale nazionale.
Nel breve basterebbe anche solo un accordo con uno (o più d’uno) dei progetti già realizzati e disponibili ed un semplice frontend su italia.it: almeno per gli alberghi (ma non solo).
Ad es. ItalyHotels di Federalberghi, piattaforma realizzata da Amadeus, che è leader nel settore.
O Google Hotel Finder, che però è ancora in fase sperimentale, anche se può contare su un’interfaccia decisamente più user-friendly.
Questo colmerebbe da subito un importante divario che ci separa dal resto dei portali nazionali europei del turismo. E poi qualche regione italiana si è già attivata da tempo ed in autonomia sul proprio portale locale.

Sulla seconda questione, se da un punto di vista “filosofico” si potrebbe anche essere d’accordo, occorre poi confrontarsi e con un certo pragmatismo con i problemi reali. Tra cui ci sono sicuramente i diritti intellettuali sui contenuti di terzi (siano essi testi, video o foto), la necessità di garantire una certa uniformità di stesura e di presentazione, la declinazione in più lingue, la diversificazione per paese target, la raccolta e segnalazione di eventi, ecc. ecc. : una redazione indubbiamente è necessaria.
Un progetto come culturaitalia.it, che ha provato a farsi collettore di contenuti altrui, è di fatto naufragato in un’implementazione enciclopedico-archivistica di tutto e il contrario di tutto: ha poi nel tempo adottato un modello misto intermedio, con news, focus ed eventi, ovviamente curati da una redazione.
Ma l’esperienza d’uso è rimasta didascalica e poco emozionale: si respira un po’ dovunque aria stantìa d’archivio e di museo.
Non si tratta quindi, a mio avviso, soltanto di “curare i contenuti“; si tratta soprattutto, aspetto affatto marginale, di inserirli in un contesto complessivo in cui l’esperienza d’uso sia coinvolgente per l’utente: la cura delle interfacce, ad esempio, è elemento assolutamente essenziale.
Ma è l’idea complessiva di base che faccia da collante del tutto che manca tutt’ora.

Infine l’attività sui social network, così come condotta oggi – qui concordo – è sostanzialmente inutile ed inefficace. Per non parlare dell’improbabile JoinItaly, che non offre aiuto nel superare il divario linguistico con i turisti stranieri. Ma altrettanto inutile o fintamente innovativa appare la corsa ad esserci, a prescindere, sull’ultimo socialino del momento.

Cosa fare invece nel medio periodo, magari cominciando da subito?
Sicuramente non quello che ha in mente il ministro Gnudi: cioè correre dietro, con pluriennale ritardo, agli altri Paesi europei.
Io penso invece che si debbano percorrere strade totalmente differenti, che il portale nazionale del turismo italiano dovrebbe essere completamente diverso da tutti gli altri; che il nostro endemico ritardo dovrebbe e potrebbe essere trasformato in opportunità.

Italia.it lo immagino come una serie infinitamente scalabile di punti di interesse geolocalizzati su itinerari totalmente personalizzabili, programmabili, percorribili e modificabili a piacere.
Soprattutto, ma non solo, in mobilità.

Un viaggio virtuale sempre diverso attraverso gli “occhiali speciali” della curiosità dentro la fantasia e la creatività tutta italiana.

[UPDATE – 10/04/2012] Roberta approfondisce QUI.

Written by frap1964

aprile 6, 2012 a 00:00

23 Risposte

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  1. Sono tutti suggerimenti molto interessanti e attuabili e spero che questo spirito di condivisione possa essere la modalità con cui dare valore alla grande capacità di intelligenza collettiva della rete, soprattutto quando esprime buone idee e creatività.

    Condivido anche l’approccio di collettore di contenuti e in questo senso Joinitaly è proprio una piattaforma di contenuti che non deve essere considerato un social media bensì uno strumento di arricchimento che offra a enti locali e a singoli user il modo di rendere pubblico un evento, una narrazione, foto o ricette di un territorio.

    Spero che un dibattito di questo tipo (al netto di chi rispettabilmente polemizza) possa essere l’avvio di una discussione utile per migliorare uno strumento che è di comunicazione e che se pur non lo è nella forma possa essere sempre più aperto nello spirito partecipativo di un social media.

    Edoardo Colombo

    aprile 6, 2012 at 10:21

  2. @Edoardo

    … e spero che un dibattito di questo tipo (al netto di chi rispettabilmente polemizza) possa essere l’avvio di una discussione utile …

    Certo, è ed era appunto questo lo scopo primordiale, sia mio che presumibilmente quello di frap1964.
    Solo che molti non l’hanno inteso e si sono impermalositi rimanendo nell’ottica delle loro visioni, o chiamiamole pure, posizioni di presunta superiorità.
    Superiorità decchè?
    E al netto di chi rispettabilmente polemizza verso una quantità non indifferente di persone (il caso di tuttosbagli….) nei confronti di quelli che s’aggirano nell’ambito del turismo italiano, e che ha avuto una sola (ripeto: una sola) di queste che ne hanno compreso l’utilità: Angelo Berlangieri.
    Quell’assessore al turismo della Regione Liguria, che pur essendo preso sovente di mira (critiche costruttive) ha saputo ascoltarle con saggezza e praticità, e creare con “quelli” un dibattito acceso, educato e programmatico per il bene della Regione che amministra (turismo).
    E per di più “a gratis”!

    Si vabbè, ma uno solo in mezzo a sta marea di gente che abbiamo criticato costruttivamente è ben poca cosa.

    😦
    @Frap

    Spettacolare come al solito la tua disamina!
    Anzi, la copincollo

    😉

    luciano ardoino

    aprile 6, 2012 at 12:16

    • @Luciano le tue idee io le ascolto e quando posso le riporto nelle sedi adeguate…
      come quella degli identificatori unici applicata a review di qualità certificate che è un’ottima idea.

      Edoardo Colombo

      aprile 6, 2012 at 18:35

      • @Edoardo

        Bene, anzi benissimo!
        Anche se le mie “critiche” sono più che altro rivolte all’organigramma direttivo turistico italiano, che se paragonato a quelli delle altre nazioni con cui e dove ho lavorato, beh …
        Faccio un esempio?
        L’ultimo in ordine d’apparizione è il Celli, di cui gradirei capirne l’utilità per tanti motivi. Sia essi finanziari che oggettivi. Nel senso di “palanche” gettate al vento, tempo perso per cominciare a capirne qualcosa e dulcis in fundo che c’è di meglio, ma soprattutto di “diversamente giovane”.
        L’altro?
        Paolo Rubini, che nonostante sia migliorato nel tempo, non è ancora stato in grado di raggiungere gli income percentuali delle altre nazioni che negli ultimi anni sono andate per la maggiore. E quanti errori ha fatto o fatto fare prima di …
        Ma è mai possibile che in Italia le varie Direzioni Generali o presidenze debbano sempre fare l’apprendistato?
        E’ logico che chi si siede per la prima volta su quelle ambite poltrone, debba immancabilmente chiedere ai subalterni le procedure per fare un buon e producente lavoro?
        Non dovrebbe essere in verità l’opposto?
        E il Bernabò Bocca e similari che occupano posizioni di rilievo e non riescono “forse” a fare un cerchio con un bicchiere tondo?
        E che si lamentano sempre delle colpe altrui (lo Stato in questo caso) senza mai pensare che “forse” la colpa è proprio la loro, visto che non sono “mai” riusciti a convincerli di cosa fosse meglio per il bene dell’Italia?
        E se non ci riescono, che cosa ci stanno a fare?
        Che se ne vadano e cedano il proprio posto a chi magari ci potrà riuscire, o no?
        O forse vogliamo parlare delle “gare” dei soliti noti e che immancabilmente transitano alla Corte dei Conti e via cantando?
        E gli incarichi ben retribuiti da un tanto al chilo?
        Beh, di cose ce ne sarebbero da dire ma è meglio che la smetto subito, sennò facciamo notte (se basta)!
        Comunque come detto all’inizio … bene, anzi benissimo!

        P.S.: Questa è una “favola” di storia passata e ripetuta nel tempo in altre nazioni … ma mai accaduta in Italia.
        C’era una volta “uno” che lavorava all’estero e criticò “costruttivamente” delle procedure turistiche governative. E dette anche dei consigli per un’attuazione più idonea. Non le rivolse direttamente agli interessati (Presidente e Ministri) ma le scrisse su di un giornale del posto.
        Qualcuno le lesse e le portò a chi di dovere senza accennare minimamente che l’idea fosse la sua.
        Il Presidente e il ministro in questione subitamente contattarono l’arduo scribacchino (quell’uno di prima e che aveva già il suo bel da fare in quei luoghi, ma che accettò con fatica ma anche con grande piacere) e con lui organizzarono (a gratis) un progetto turistico che portò dei buoni risultati … si dice!
        Passarono gli anni e in quei posti capitò un qualcosa a danno di un italiano che fu messo in carcere per dei motivi di non sua responsabilità.
        Però il problema non era quello, bensì che quel “gesto” sconsiderato avrebbe potuto recare del danno notevole al turismo locale e … http://www.ilgiornale.it/genova/lalbergatore_genovese_che_libera_innocenti/15-08-2008/articolo-id=283595-page=0-comments=1

        Bene, quell’episodio per quell’uno fu il miglior pagamento monetario che potesse ricevere, poichè questa era la conferma che quei suoi consigli erano ancora tenuti in considerazione e probabilmente avevano ottenuto un buon risultato.
        That’s all!

        In Italia?

        Leggono, copiano e se n’appropriano per loro conto … e poi a chi l’ha suggeriti si dice anche di tutto per il solo motivo che c’hanno messo la “critica costruttiva”.

        Parlare di se stessi non è legante e sovente si passa per fessi, ma “forse” a volte serve agli altri, e questo ripaga (a gratis).
        😉

        luciano ardoino

        aprile 7, 2012 at 11:35

    • Effettivamente la proposta partita qui:

      https://magicitaly.wordpress.com/2010/10/27/turismo-it-15-2015/#comments

      in qualche modo al ministro Profumo (vedi/senti al min. 2.40) deve essere arrivata… 😉

      frap1964

      aprile 7, 2012 at 07:46

      • Oh cavolo Frap hai ragione!!! Era tua e mi sono confuso io… onore al merito!

        Edoardo Colombo

        aprile 7, 2012 at 09:39

        • In verità c’entra pure Luciano.
          Con lui avevamo un po’ “sistematizzato” la cosa per farla arrivare anche attraverso “altri canali”.

          frap1964

          aprile 7, 2012 at 09:45

    • @Luciano: tu mi prendesti molto in giro per la mia lettera al neo Presidente di Regione Burlando affinché mettesse persona competente al turismo. “Io mi permetto di perorare la causa del turismo, un settore strategico per la nostra regione. Molto se ne è parlato in campagna elettorale.Scelga, per favore, persona competente che abbia una strategia, idee per rilanciarlo, che snellisca la governance, che porti innovazione, che dialoghi con gli operatori”.
      Non ha mai risposto ma so da fonte certa che aveva letto.
      A distanza di tempo, per una volta sola, dimmi che avevo ragione e – forse – qualche merito 🙂

      robertamilano

      aprile 7, 2012 at 08:54

      • @Roberta
        Se ricordi “meglio” contestai (anzi, criticai costruttivamente) la tua lettera poichè quella posizione (assessore al turismo ligure) era data più che certa all’Angelo Berlangieri a priori.
        Infatti, pur essendo in lista, il buon Angelo raccolse pochissimi voti che non gli impedirono di sedersi sull’ambita poltrona. E meno male!
        Quindi quella lettera non fu così “fondamentale” nelle scelte del Burlando.
        😉

        Stessa cosa per la Toscana (e meno male) ed il Veneto (e meno male).
        Di quella rivolta alla Polverini preferisco non parlare qui ma sul mio blog poichè ce ne sarebbero di cose da dire o scrivere, e non è il caso di tediare frap in casa sua con cose che sono più pertinenti al mio blog.
        E non appena finiranno le amministrative di Genova, le riprenderò.

        luciano ardoino

        aprile 7, 2012 at 10:31

      • Praticamente è la stessa cosa che abbiamo provato a fare noi col Celli.
        E spiace vedere come il seguito, nel comparto e sui blog, sia stato
        pressoché inesistente (a parte Fiavet e AssHotel).

        frap1964

        aprile 7, 2012 at 16:08

  3. No, non la copincollo.
    Preferisco narrare la vicenda di “Celeste”, una tal signora che lavora in un albergo e che quando mi rivede …

    😉

    luciano ardoino

    aprile 6, 2012 at 12:34

    • Ma allora è cattiveria !! 😀

      Ma questa Celeste poi chi era?
      La nipote di Azzurra o di Rossana?

      frap1964

      aprile 6, 2012 at 12:43

      • ma ancora li siamo? 🙂

        robertamilano

        aprile 7, 2012 at 08:07

  4. @Roberta
    Ma figurati…
    (ebbene sì, ho il brutto vizio di alzarmi presto anche quando non serve)
    L’ora del tuo commento mi dice che è vero.
    E mi tocca ammettere che probabilmente lo sarà pure il resto (terrazza nascosta a parte).

    @Roberta & @Luciano
    Io però alla gara a chi c’aveva ragione non partecipo eh… io ve lo dico, mi ritiro seduta stante.
    Il traguardo delle 3B per me è praticamente inarrivabile:
    bello, ma soprattutto buono, per quanto mi possa impegnare, non lo sarò mai. 😉

    frap1964

    aprile 7, 2012 at 09:33

  5. Ti ringrazio davvero per questo post. Non solo perché in poche righe e molti link hai praticamente fatto la mia biografia 🙂 ma – soprattutto – perché sono contributi costruttivi su cui sto riflettendo. L’intervista (telefonica) è stata molto più ampia. Poi, per necessità di spazi della newsletter (dove è stata inserita) i tagli sono stati molti. Volevo approfondire sul blog ma mi hai anticipato.
    Rispondo, per ora, solo alla questione promo-commercializzazione. Ho esperienza diretta, per alcune regioni che hanno intrapreso il booking online, delle difficoltà nel produrre un servizio dignitoso. Non mi riferisco tanto all’impostazione tecnica (comunque presente se il mandato per realizzarlo viene dato alle aziende informatiche in house, spesso non all’altezza) quanto all’enorme lavoro di back office relazionale e formativo, fondamentale per riempire il data base con offerte reali. Ti assicuro che non è semplice, presuppone quel famoso “fare sistema” di cui tutti parlano e pochi si occupano. Però sono andata a testare la tua proposta, ItalyHotels, prima con piccola città, poi con Firenze e poi con Roma. Risultato: 1 sola struttura prenotabile a Firenze per il prossimo week end. Aspetto altri vostri test, magari qualcuno mi spiegherà meglio. Ma attualmente mi sembra una piattaforma sotto utilizzata, solo un data base attraverso il quale mandare un form di richiesta disponibilità.

    robertamilano

    aprile 7, 2012 at 09:39

    • Temo di sapere quale sia il problema.
      Non sono un esperto di software per gestioni alberghiere (cioè non conosco i prodotti più diffusi sul mercato), ma ritengo sia abbastanza probabile che molti di questi sw non siano capaci di “parlare” via http o https con altri servizi web e quindi di importare/esportare lo stato attuale delle prenotazioni. Di qui la richiesta di disponibilità (sicuramente via e-mail). Con culturaitalia.it fecero così: dettero incarico all’Università di Pisa di studiare un protocollo xml per far parlare tra loro il portale con un client esterno. Quindi misero a disposizione il codice del client (in Java) a chiunque volesse aderire. Nel campo specifico della prenotazione turistica credo esistano già dei protocolli consolidati open (opentravel penso sia tra i più noti ).
      ItalyHotels (a sentire B.Bocca) sarebbe nato come tentativo di porre un freno alle commissioni sempre più esose chieste dalle OTA; se non ricordo male, credo di aver letto (o sentito in qualche video) che per le prenotazioni che passino per Italy Hotels sia prevista una fee massima dell’ 8%. Non è comunque certamente il top dal punto di vista tecnologico: ad esempio non si possono rettificare o annullare online le prenotazioni. Ripeto: sarebbe soltanto una “toppa” per avere a breve un qualcosa di utilizzabile praticamente quasi subito, in attesa di avere a disposizione una soluzione più avanzata.
      L’ideale ovviamente sarebbe avere una cosa sullo stile di Google Hotel Finder, che consente di decidere con chi si vuol prenotare e compara i prezzi in tempo reale.

      Avere un portale nazionale basato sulla connessione di punti di interesse lungo un itinerario virtuale aprirebbe enormi possibilità.
      Compresa la possibilità di mettere “in asta” l’itinerario scelto o procedere invece direttamente con le prenotazioni dei vari luoghi/servizi.

      frap1964

      aprile 7, 2012 at 16:57

  6. interessante

    robertamilano

    aprile 22, 2012 at 21:18

  7. […] . L’ispirazione è nata da un intervento al BTO 2010 di Roberta Milano, guru savonese del web marketing 2.0  nel turismo (panel: “il cecchino miope“). […]

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