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italia.it: la bufala cinese

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Sette giorni fa l’ANSA ha pubblicato una nota informativa di ENIT:

L’Enit si apre alla Cina. Per attrarre sempre di più i turisti provenienti dall’Oriente è online visibile sul sito Italia.it la sezione in lingua cinese che propone contenuti, materiali e consigli appositamente creati e studiati per questo tipo di pubblico.
“Il sito deve essere ancora ottimizzato – spiega il commissario straordinario Cristiano Radaelli – ma siamo orgogliosi di poter dire che finalmente ci siamo riusciti”.

Appena tre giorni dopo, su TTG, il dirigente di ENIT responsabile per la promozione, supporto alla commercializzazione e club di prodotto Marco Bruschini ha rincarato la dose:

“Da gennaio – ha spiegato Marco Bruschini, dell’Enit – Agenzia nazionale del Turismo – sto gestendo il portale Italia.it con grande timore per la sua storia travagliata. In quattro mesi abbiamo creato un comitato di redazione, abbiamo lanciato la versione in cinese ed entro 30 giorni verrà lanciata anche quella in russo”.

Vale la pena di ricordare cosa dichiarava lo stesso dirigente a fine marzo 2015 in occasione del MITT di Mosca:

Quindici giorni fa mi hanno assegnato la direzione di Italia.it
Sarà il portale ufficiale dell’Italia, ‘the official brand’ page come dice la comunicazione anche qui in fiera”.

“Stiamo ristrutturando e cercando di mettere a reddito gli investimenti del passato,
Italia.it sarà tradotto in cinese subito e in cirillico nel giro di un mese perché in questo caso deve essere adattata la piattaforma”.

“Con Verybello siamo già integrati ed è l’occasione di avere in un unico sito tutti gli eventi italiani.”

I concetti di “subito” e di “nel giro di un mese” appaiono quantomeno singolari in ENIT, l’agenzia nazionale del turismo in attesa di insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione nominato agli inizi di luglio.
Nè si capisce se di questo portale nazionale del turismo il dirigente se ne occupi (per modo di dire, eh…) da gennaio o da marzo 2015.

Resta il fatto che sette giorni fa è effettivamente comparso nel menu a tendina delle localizzazioni del sito italia.it anche la versione ZH del portale.

Un click e si viene trasferiti al sito http://visitaly.cn.
Il dominio visitaly.cn (visititaly.cn era già registrato da altri) risulta creato in Cina il 18/09/2014 e registrato dall’ufficio di rappresentanza cinese di ENIT; il sito è ospitato su di un server dedicato cinese presso Zhejiang – Hangzhou – Aliyun Computing Co. Ltd ed il web server è di tipo Microsoft-IIS/7.5 .

Navigando il sito con Chrome è possibile ottenere la traduzione real-time delle pagine e rendersi conto che il portale è strutturato in nove pagine principali: Home page, Viaggi a tema, Patrimonio mondiale, Destinazioni, Attività (news), Expo, Informazioni pratiche, Galleria, Contattaci.
L’ home-page chiarisce che il sito è un’iniziativa dell’ufficio di rappresentanza di ENIT in Cina.
La pagina Attività riporta sette eventi, il primo risalente al 20/09/2014, “Giro d’Italia” un “open day” organizzato dall’ambasciata italiana di Beijing e dall’Istituto Italiano di Cultura e l’ultimo, 18/04/2015, che si riferisce ad una seconda fase della medesima iniziativa. I restanti eventi fanno riferimento ad alcuni roadshow di ottobre e novembre 2014.
La pagina Expo è “curiosamente” declinata al futuro:

Expo 2015 si terrà nella capitale europea del fashion design di Milano.

e contiene l’unico video del sito che è caricato su YouKu, un sito cinese equivalente di YouTube, che è invece invisibile in Cina.
La pagina Contattaci riporta i soli contatti dell’ufficio di ENIT in Cina.
Tutti questi elementi mostrano inequivocabilmente come il sito sia stato in realtà creato nel 2014, molto probabilmente ancora prima del “rientro” di tutti i dirigenti esteri di ENIT presso la sede di Roma; il “trionfale annuncio” della sede romana di ENIT di pochi giorni fa è quindi poco più che una bufala, un penoso tentativo di “rimediare” in qualche modo alla paralisi che tiene in scacco l’ente da oltre un anno con un qualche “annuncio ad effetto”.

Navigando poi nel resto delle pagine ci si rende facilmente conto di come non ci sia assolutamente nulla di “appositamente creato e studiato per questo tipo di pubblico”.

E’ infatti appena sufficiente verificare come i contenuti delle pagine Patrimonio mondiale, Destinazioni e Galleria siano classificati per regione.
La sezione Patrimonio mondiale fa riferimento ai siti UNESCO in Italia con alcune schede dai testi piuttosto enciclopedici e qualche rara immagine totalmente priva di didascalie.
I contenuti delle pagine Destinazioni sono sostanzialmente tratti, almeno nella descrizione principale, dalle omonime pagine di Italia.it; seguono poi tre brevissime schede Cibo, Attrazioni ed Idee.
La pagina Galleria mostra, per ciascuna singola regione, un’immagine principale e ben altre quattro a corredo, tutte prive di didascalie e/o della benché minima indicazione sui luoghi fotografati.
I Viaggi a tema (Storia dell’arte, Cibo e vino, Attività locali, Musica e Teatro, Centri benessere, Lago, Montagne, Sport) si limitano ad una scheda iniziale di al più una decina di righe, seguita dal medesimo pot-purri di testo ed immagini sui vari temi.
L’impaginazione grafica del tutto è meno che basica.

Ancora una volta, come già era avvenuto in occasione di Expo Shangai 2010 con il sito yidalinihao.com (all’epoca costò 320mila euro) si è buttato giù un sito raffazzonato alla bell’e meglio, probabilmente finanziato con pochi spiccioli, spacciandolo poi, dopo un anno, come un gran risultato che “deve essere ancora ottimizzato”. 😀

Tanti ma tanti complimenti, eh.

P.S. In attesa della “versione russa” di italia.it (altri sei mesi?), si consiglia l’inserimento temporaneo di un link al sito http://www.latuaitalia.ru, un’ opera dell’ambasciata italiana a Mosca già presentata nell’aprile 2015 come “il nuovo portale in lingua russa sul turismo in Italia“.
Sempre meglio che niente, va’…

Written by frap1964

settembre 27, 2015 a 22:50

5 Risposte

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  1. … giusto per la precisione

    🙂

    luciano ardoino

    settembre 28, 2015 at 07:02

    • Quella nota è stata ripresa da svariati siti, nessuno dei quali, dopo il rapido cut & paste, pare aver fatto la benché minima verifica su quanto dichiarato.
      Non che la cosa sorprenda granché, però…

      frap1964

      settembre 28, 2015 at 08:51

  2. […] Due mesi dopo… il nulla. A fine settembre 2015 un nuovo annuncio trionfale… rivelatosi poi una vera e propria bufala “cinese“. […]

  3. […] in attesa della “versione russa” (quanti mesi ancora?) e dopo la memorabile “bufala cinese“, si potrebbe inserire temporaneamente, nella combo-box delle localizzazioni del portale […]


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