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italia.it: tutto fermo per ragioni di “pubblico interesse”

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Il Fatto Quotidiano pubblica un articolo a firma Alberto Crepaldi secondo cui Promuovitalia, stazione appaltante dei servizi redazionali del portale italia.it, nei giorni scorsi avrebbe unilateralmente rescisso il contratto attualmente in essere con Unicity SpA.

Secondo Il Fatto, il recesso sarebbe avvenuto per mano dell’attuale commissario liquidatore di Promuovitalia Antonio Venturini ed avrebbe avuto il pieno avvallo del ministro Dario Franceschini.
La clausola adottata sarebbe quella riconducibile al punto 11.6 del contratto operativo in essere che, a quanto pare, prevederebbe espressamente il recesso nel caso di “sopravvenuti motivi di pubblico interesse”.

Sembra che il pubblico interesse consisterebbe sostanzialmente nel fatto che la gestione del portale italia.it, per effetto dell’approvazione del disegno di legge n. 1563, “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, recante disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo” sarebbe ora passata ad ENIT; che contestualmente è stato però commissariato, come noto.
Il disegno di legge prevede altresì la liquidazione definitiva di Promuovitalia.

Va ricordato che Promuovitalia è società partecipata al  100% da ENIT, che ne è formalmente socio unico, anche se, per statuto, ha sempre agito sotto il controllo dell’ex DSCT della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento che ora è confluito nella direzione generale per le politiche del turismo del MIBACT.

Per cui i “motivi di pubblico interesse”, se davvero questi, suonerebbero abbastanza “curiosi”, se non forse un probabile pretesto.

A fronte di un originario bando di € 2.030.000 + IVA, la gara per l’assegnazione dei servizi tecnici per la redazione del portale nazionale del turismo fu riaggiudicata il 30 marzo 2012, dopo un contenzioso durato ben 16 mesi, ad Unicity SpA; per un importo di € 1.548.000 nel periodo del triennio giugno 2012 – giugno 2015.

Promuovitalia aveva però chiuso il bilancio 2012 in rosso chiedendo al socio unico ENIT di coprire buona parte delle sue perdite e precisamente una quota pari a € 229.087 su € 291.679 di disavanzo.

Il bilancio 2013 di Promuovitalia non è stato ancora pubblicato ed a luglio 2014 la sua approvazione è stata rimandata a successiva assemblea: pare si annunciasse ancor più disastroso del precedente, con disavanzo attorno al mezzo milione di euro, sembra (vedi anche questa nota riservata pubblicata da Wired).
Figuriamoci qundi quale potesse essere la situazione economico-finanziaria della società, nel 2014, al momento della nomina del commissario liquidatore.

E’ molto probabile che questi si sia trovato nell’impossibilità tecnica oggettiva di poter erogare i regolari compensi ad Unicity SpA ed abbia perciò utilizzato, ma solo ora, la clausola di cui all’art. 11.6 di cui sopra semplicemente per evitare di dover pagare oltre € 500.000 per il periodo residuo, cioè sino a naturale scadenza del contratto operativo in essere, nel giugno 2015: va ricordato che la redazione del portale, da febbraio 2014, pare non percepisca un euro.

Il bilancio di previsione 2014 di ENIT mostra peraltro come l’Agenzia in commissariamento difficilmente sarebbe in grado di “coprire” nell’esercio 2014 tale importo “straordinario” a sua volta.

Entro fine anno il commissario straordinario di ENIT, Cristiano Radaelli, dovrebbe comunque presentare il piano di trasformazione dell’Agenzia ENIT in ente di diritto pubblico, con l’approvazione di un nuovo statuto.

Ora, considerati i tempi medi necessari per espletare una qualsiasi gara nella PA (enti di diritto pubblico compresi) e visti anche i precedenti storici (sia di Promuovitalia che di ENIT), c’è il rischio, o forse la matematica certezza, che il portale italia.it rimanga completamente fermo, dal punto di vista redazionale, forse per un anno o più.
E tutto questo nel momento peggiore, in un periodo in cui EXPO 2015 è ormai alle porte.

Si riproporrebbe, in tal caso, un possibile scenario già visto in passato, con tanto di project manager del portale nazionale del turismo di MVB regolarmente retribuito con contratto triennale da 150.000 euro (lordi) per fare sostanzialmente poco o nulla, in attesa dell’esito di sentenze del TAR e del Consiglio di Stato.

Tale stato di cose potrebbe anche spiegare l’improvvisa defezione e/o scomparsa del nominativo del nuovo project manager del portale, Sergio Cagol, dal sito italia.it, evento scoperto e pubblicato dal blog tuttosbagliatotuttodarifare nei giorni scorsi.
Nulla del suo eventuale incarico per il portale italia.it è tuttora pubblicato sul sito del MIBACT o di Promuovitalia o di ENIT (e sarebbe un obbligo di legge, a prescindere dall’eventuale compenso previsto e/o pattuito).

Alberto Crepaldi su Il Fatto Quotidiano, così come Emiliano Fittipaldi aveva già fatto su l’Espresso, adombra nuovamente, in tale confusa situazione, possibili e/o probabili conflitti di interesse di Stefano Ceci e Sergio Cagol, entrambi impegnati in Trento RISE dal 2012 sul progetto Toolisse, insieme ad altri partner.
Tra questi Engineering SpA, colosso italiano dell’informatica e SAY Service, il cui direttore generale, Marco Pistore, sempre secondo L’Espresso, sarebbe anche socio di minoranza ed AD della neo-nata Netbooking srl, controllata per l’85% dal Gruppo GH di Stefano Ceci, oltre che, naturalmente, ricercatore di Trento RISE.

Nel merito Stefano Ceci, su Facebook, ha già fornito la sua versione dei fatti, con varie precisazioni e ulteriori dettagli.

Questo filmato di Trento RISE accenna e spiega un po’ più nel dettaglio diverse altre cosette correlate al progetto:

Del progetto Toolisse si può anche leggere un report molto interessante e ben scritto QUI,: risale al 18 dicembre 2013 (governo Letta).
Alla pagina 58, ad esempio,

interoperabilit-tecnologica-toolisse-86-1024

e poi alla pagina 86,

interoperabilit-tecnologica-toolisse-58-1024

Il TDLAB, organo del MIBACT diretto da Stefano Ceci e voluto dal ministro Dario Franceschini, che coinvolge anche Trento RISE ed ENIT, ha gia disegnato e proposto, nel gruppo coordinato da Sergio Cagol (Promozione e Commercializzazione) uno scenario evolutivo “strategico” per il portale italia.it che, al momento, sarebbe  in teoria “riservato” e del quale si dovrebbe discutere a Roma il prossimo 17 settembre presso la sede del MIBACT tra una settantina di persone (elenco ignoto).

Lo stato attuale della “nuova” proposta può essere letto QUI: è prevista l’integrazione di un portale di e-commerce, il focus sulla promo-commercializzazione, la collaborazione con le Regioni.

Tra le varie cose si legge anche:

Questo sito, aiuterà i visitatori, soprattutto internazionali, a consolidare i concetti di Made in Italy e scoprire qualche novità, magari meno conosciuta, del nostro territorio. Il sito dovrà essere dinamico e interattivo, e garantire un flusso continuo di novità che invogli il turista a tornare a visitare il sito. La componente dinamica riguarderà news ed eventi, da quelli più importanti (p.e. Expo che dovrà avere un sezione dedicata) a quelli più particolari.

Una sezione dedicata ad EXPO 2015 ???
Da redigere (e/o ampliare) QUANDO, di grazia, a chiusura evento, forse, visti i tempi biblici della PA e l’improvviso recesso del contratto ad Unicity SpA per la redazione?

Se dunque il portale italia.it debba effettivamente subire un nuovo stop di parecchi mesi per motivi di “pubblico interesse” è fin troppo ovvio, direi, che vi siano oggettivi motivi di interesse pubblico a che tali elementi siano illustrati e spiegati più nel dettaglio: lo prevede espressamente anche la vigente legislazione sulla trasparenza e l’accesso agli atti pubblici.

Pertanto, cari signori Dario Franceschini, Antonio Venturini, Cristiano Radaelli, Stefano Ceci e Sergio Cagol: se voleste cortesemente fornire una qualche più dettagliata spiegazione nel merito per tutto questo bel ambaradam… oltre a proporre eventuali possibili rimedi, magari.

E grazie anticipato, naturalmente.

6 Risposte

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  1. Sarebbe l’ora che anche in Italia il Parlamento decidesse per il “Freedom of Information Act ed in particolare a quello emendato nel 1996 negli USA e non solo, sulle regole per normare l’accesso ai documenti elettronici che consente l’accesso generalizzato da parte di chiunque (any person).
    Beh, pare che il cerchio si chiuda … 😦

    luardoino

    settembre 14, 2014 at 19:24

  2. […] rescisso unilateralmente il contratto con Unicity per «sopravvenuti motivi di pubblico interesse» non meglio specificati; considerando i tempi medi necessari per espletare gare nella pubblica amministrazione, enti di […]

  3. […] di pagare i compensi degli ultimi sei mesi di lavoro per “problemi di cassa” e, come aveva già svelato Alberto Crepaldi su il Fatto Quotidiano, rescindendo unilateralmente il contratto operativo per […]

  4. […] portale italia.it gli ha indirizzato tre giorni fa. Dove si confermano tutte le indiscrezioni già apparse da giorni sulla stampa, compreso il fatto che, da ieri, il portale del turismo nazionale non ha […]

  5. […] la rescissione unilaterale viene legittimata in base a una clausola contrattuale che riguarda i sopravvenuti «motivi di interesse pubblico», riferibili alla legge n. 106 del 2014 con cui il ministro Dario Franceschini assegna il portale all’Enit. In aggiunta, nella lettera si chiarisce che Promuovi Italia non ha i soldi per pagare il lavoro svolto da Unicity negli ultimi sei mesi, motivo per cui, come è noto anche alla stampa, la dozzina di redattori del portale non percepisce lo stipendio dal mese di febbraio 2014. Nonostante il mancato pagamento, nella lettera verrebbe esplicitato che la redazione dovrà comunque continuare a lavorare, senza alcuna garanzia sulle retribuzioni dovute alle lavoratrici e ai lavoratori; […]


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